Un’annata davvero strana quella che si è appena conclusa.
Io sono giovane, ma nemmeno i miei nonni si ricordano una stagione così.
Dapprima un inverno e primavera caldi, poi un’ondata di gelo ad aprile ha “bruciato” molti germogli già ben sviluppati, a seguire un lungo periodo di siccità ci ha messo a dura prova. Purtroppo le risorse idriche non sono state sufficienti per irrigare.
Il 30 agosto abbiamo iniziato a raccogliere, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Fortunatamente l’uva raccolta era totalmente sana e la vendemmia 2017, in termini di qualità, si può definire ottima. Il gran caldo ha favorito la maturazione zuccherina e quindi buone gradazioni alcoliche.
Non sono mancate le paure di una ridotta resa nella trasformazione da uva in vino, ma siamo sicuri di riuscire a valorizzare al meglio il prodotto finale.
Quindi non spaventiamoci e non facciamoci trovare impreparati da queste stagioni che noi definiamo “strane”, perché purtroppo si tratta della normalità con cui avremo a che fare nei prossimi anni.
Siamo pronti alla sfida. Non sarà l’annata del secolo, ma sarà un’annata dalla quale imparare ancora una volta, qualcosa del nostro stare in un terroir.
One comment on “Vendemmia 2017: considerazioni”
Gmiele
Annata eccezionale .Quantita’ non e’sempre sinonimo di Qualita’cosi come (penso io) poca annaffiatuRa non e sinonimo di scadente qualita dell’uva…anzi.